Michelle Lanspa

Michelle Lanspa (Transnational AIDS Prevention among Migrant Prostitutes in Europe Project – TAMPEP): Michelle is from Omaha, Nebraska. She graduated from the School of Foreign Service, Georgetown university, where she majored in science and technology in international affairs with a concentration in international health. Michelle participated in many social justice activities and groups at college, including the Georgetown-UNICEF club, Education Without Boundaries (Project Argentina), and Global Justice Now (the Student Campaign for Child Survival). Michelle loves learning language learning. She learned Italian and Arabic, and had a chance to practice her language skills as an intern at the US Embassy in Rome and while studying abroad at the American University of Cairo in Egypt.



La Mia Sfida

21 Jun

Io sono già stata in Italia ed ho già studiato la situazione degli immigrati in Italia. In un articolo scritto su di me dal giornale della mia città natale, ho detto che “quest’estate vorrei imparare come si lavora con le donne che hanno subìto violenza, perché non è una cosa che si può imparare dai libri” Sapevo già che sarebbe stata una sfida molto impegnativa ed in questi ultimi giorni ho notato che lo è, in particolare nel communicare con gente nuova.

Rosanna Paradiso, direttore di Tampep, ha spiegato a Leslie (l’altra stagista di AP con me a Torino) ed a me che loro hanno qualche volta problemi con i loro mediatori culturali che non si sono prostituiti prima. I mediatori culturali sono traduttori che conoscono il settore in cui operano. Fanno un tirocinio per iniziare questo lavoro. Spiegano non solo il gergo medico agli immigrati, ma anche le differenze culturali, sia ai pazienti e sia ai medici; molte volte sono essi stessi degli immigrati. Insomma, se i mediatori non avessero quell’esperienza di sfruttamento, qualche volta potrebbero essere un po’ accondiscendenti, anche se non intendono essere cosi, con i clienti di Tampep.

Quando ho scritto la mia tesi di laurea l’anno scorso sulle difficoltà che hanno gli immigrati arabi ad ottenere i servizi sanitari in Italia, il mio obiettivo è stato quello di capire bene il ruolo di questi mediatori; questo obiettivo è nato dopo che ho intervistato uno di questi mediatori che mi ha spiegato quello che fanno.

Una cosa è imparare una lingua nuova, ma poter essere capace di ottenere la fiducia di qualcuno in difficoltà e fargli capire che si vorrebbe sinceramente aiutarlo è un’altra cosa…

Questa settimana, con la mediatrice culturale rumena di Tampep, ho accompagnato una ragazza rumena all’asl (azienda sanitaria locale) vicino l’ufficio, dove sono abituati a prendersi cura degli immigrati. All’inizio era facile chiacchierare con questa ragazza giovane, che voleva vedere un ginecologo per fare il test di gravidanza. Non aveva le mestruazioni da 2 mesi e voleva sapere se fosse incinta o no, così avrebbe potuto risolvere la situazione. Parlando con lei, mentre guardava sua figlia giocare con gli altri bambini nella sala d’aspetto sovraffollata e mentre la mediatrice stava in coda per presentare i documenti di questa ragazza, ho scoperto che aveva molta paura di fare questo esame. Allora, forse tutte le donne possono capire cos’è la paura di restare incinta inaspettatamente. Abbiamo parlato di questa situazione per un po’, ma dopo c’e stata una pausa che ci ha interrotto. Ho potuto solo dirle che la mediatrice era una donna bravissima e che qualsiasi cosa avesse avuto di bisogno, ci avrebbe pensato Tampep. Non riuscivo a parlare del suo lavoro, per esempio chiederle se mai sapesse quale cliente poteva essere il padre, se era sposata o se aveva un ragazzo.

Il giorno dopo sono andata con Leslie e la mediatrice culturale nigeriana a trovare una ragazza nigeriana, vittima della tratta, che si chiama Angel e che tre giorni prima si era spostata presso una comunità nuova. (Per leggere più di Angel, si può leggere i blog di Leslie.) Potevo parlare tranquillamente anche con Angel, ma mi chiedevo…Cosa pensano di me queste ragazze? La mia presenza è per loro fastidiosa o indesiderata? Per adesso, senza essere una mediatrice culturale, come posso essere più di aiuto, più di conforto per queste ragazze?

Posted By Michelle Lanspa

Posted Jun 21st, 2009

1 Comment

  • Giuseppe Argento

    July 15, 2007

     

    Ho letto ed apprezzato tantissimo l’impegno e l’abnegazione per quello che Stai facendo nei confronti di queste donne che si scontrano con queste difficoltà sia di sfruttamento da parte di gente senza scrupoli, sia di indifferenza e da parte dello stato italiano caricando di lungaggini burocratiche la vita quotidiana di chi vuole regolarizzare la propria vita nel nostro paese. Ti auguro di riuscire nei tuoi umanitari intenti ed auguro anche a quete donne che arrivano in Italia e che vengono “sfruttate” di trovare dall’altra parte del vetro qualcuno che abbia almeno la metà del Tuo cuore.
    In bocca al Lupo… Giuseppe Argento

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