20 maggio 2007
La prima cosa che voglio dire è che sono molto emozionata quando penso a quest’estate! Questo per due ragioni: il mio desiderio di vivere e lavorare in Italia e quello di svolgere un’attività che mira a combattere gli abusi contro le donne e che tocca da vicino tematiche a me care come quelle del diritto alla sanità e dell’immigrazione. Ho già avuto esperienze importanti in Italia: due estati fa ho lavorato nell’ufficio scientifico dell’Ambasciata americana a Roma dove ho avuto modo di svolgere ricerche su diverse questioni concernenti i sistemi sanitari internazionali. L’estate scorsa sono tornata in Italia per fare
delle ricerche sulla mia tesi di laurea riguardante le esigenze sanitarie delle famiglie arabe immigrate in Italia. Attraverso queste esperienze ho avuto modo di avvicinarmi a diverse organizzazioni internazionali ed è nato in me il desiderio di lavorare per qualcuna di esse. Quest’estate grazie ad “AP” avrò, per la prima volta, la possibilità di fare un’esperienza pratica in un organizzazione internazionale. Inoltre, tornare in Italia stavolta sarà un’esperienza speciale: oltre a vedere di nuovo gli amici che ho conosciuto lì in questi ultimi due anni, incontrerò finalmente i miei cugini italiani che recentemente hanno contatto la mia famiglia negli Stati Uniti. Dopo la morte di mio nonno Raphael 15 anni fa, non c’era nessuno nella mia famiglia che parlasse italiano o che avesse i numeri di telefono dei nostri parenti italiani. Sono molto emozionata di conoscerli quest’estate e di condividere con loro la mia passione per l’Italia e quella di lottare per un mondo migliore.
In vista dello stage che svolgerò quest’estate con Tampep, oltre ad informarmi in maniera più dettagliata sul traffico di persone rispetto a quanto non avessi fatto prima, ho avuto occasione di partecipare a parecchi iniziative svoltesi a Washington e di discutere del mio lavoro con diversa gente. Io, il direttore di The Advocacy Project Iain e Leslie Ibeanusi, l’altra collega di AP che viene a
Torino a fare uno stage con Tampep, siamo andati al gala annuale internazionale del club Zonta International a Washington. Zonta International è un’associazione formata da donne che promuovono iniziative per una giustizia sociale più efficace in tutto il mondo. Alcune di queste persone saranno utili nel consigliare e indirizzare me e Leslie quest’estate. Al gala, abbiamo conosciuto molti membri ed ospiti di Zonta e abbiamo discusso con loro su quella che sarà la nostra attività quest’estate. Molte di queste persone si sono dette interessate a leggere questi blogs e per me è stata una grande emozione! Mary Ellen Bittner, ex presidente di Zonta e giudice di Washington, si è dimostrata molto disponibile nei nostri confronti e ci aiuterà a metterci in contatto con i membri di Zonta in Italia. Inoltre abbiamo conosciuto Maureen Bunyan, un presentatore televisivo di Washington, e ricevere il suo supporto è stato molto incoraggiante.
Ho preso, inoltre, parte ad un’altra iniziativa a Washington: un convegno riguardante il traffico di persone promosso dalla Social Investment Forum (Tribuna sociale di investimento) alla banca mondiale (World Bank). Ho sentito degli interventi dal Polaris Project, Free the Slaves (Libera gli Schiavi), Shared Hope International (Speranza Comune Internazionale), Not For Sale Campaign (Non In Vendita) ed altri interventi dal Governo degli Stati Uniti. Inoltre, ho parlato del mio stage con molte altre persone ed ho avuto il loro supporto ed interesse. Spero che quel che ho avuto modo di fare in America prima della mia partenza mi sia di aiuto ad “advocate” o dare voce ad un pubblico largo la question del traffico di persone quest’estate per Tampep.
In conclusione, non vedo l’ora di cominciare l’addestramento con gli altri stagisti di AP domani e di salire a bordo di quell’aereo per l’Italia! Spero che l’esperienza di quest’estate mi sia di aiuto a trovare ancora più stimoli per combattere in favore dei diritti delle donne e degli immigrati. Le questioni relative alla violenza contro le donne e all’immigrazione sono molto complesse. Tale complessità ed il loro risvolto nel mondo politico e giudiziario è ciò che mantiene vivo il mio interesse e la mia volontà di adoperarmi in questo campo. Sono pronta ad esserne coinvolta fisicamente e ad affrontare la realtà di queste situazioni che, negli Stati Uniti e in molte altre parti del mondo, si presentano quotidianamente.
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Posted May 29th, 2009